Ancora una volta in tema di abusi è la Germania ad offrire alle altre altre Chiese europee (in particolare a quella italiana segnata da particolare lentezza e scarsa trasparenza) un esempio concreto di come avviare un percorso credibile in grado di affrontare alla radice il male delle violenze sessuali. Stavolta l'iniziativa è stata presa dai frati francescani tedeschi che per garantire uno screening delle proprie strutture ha incaricato l'Institute for Practical Research and Project Consultancy (IPP) con sede a Monaco di Baviera - una struttura totalmente scollegata alla Chiesa e assolutamente autonoma - di condurre uno studio che sarà disponibile e sarà pubblicato entro la fine del 2025. Oggetto delle analisi sarà anche il materiale presente negli archivi, fino ad un periodo di 70 anni.
L'obiettivo principale, hanno spiegato i francescani tedeschi, non è solo ascoltare le persone che hanno subito molestie o violenze, ma arrivare a capire come tanti episodi criminosi siano potuti accadere, ed infine come affrontare la grande questione del risarcimento alle vittime. La agenzia KNA ha riportato che padre Markus Fuhrman, uno dei responsabili della provincia, ha fatto presente che dal 2010 a oggi sono arrivate più di 40 segnalazioni di abusi.
In vista del maxi screening agli archivi è stato lanciato un appello: chiunque abbia subito violenza in Germania da parte dei francescani è pregato di contattare mediante una mail l'Ordine fondato da San Francesco oppure anche il team di ricerca con sede a Monaco di Baviera. In questa gigantesca operazione basata sulla trasparenza si intravede il forte bisogno di recuperare la credibilità della Chiesa che in Germania è stata minata dallo scandalo degli abusi scoppiato da una decina d'anni e costato la fuoriuscita di milioni di cattolici.