Papa Francesco, dopo il micidiale test di Venezia ora avanti tutta sugli altri viaggi ipotizzati per il 2024

Papa Francesco, dopo il micidiale test di Venezia ora avanti tutta sugli altri viaggi ipotizzati per il 2024
di Franca Giansoldati
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Lunedì 29 Aprile 2024, 11:03

 

VENEZIA Dopo sei ore intensissime Papa Francesco ha lasciato Venezia con un grande sogno. Ha immaginato per il futuro luoghi in cui nessuno possa mai essere lasciato indietro. Posti capaci di abbracciare la fragilità dei giovani, rendendoli meno smarriti, «catturati come sono dal mondo ipnotico dei social che anestetizzano l'anima» e li tengono «seduti sul divano». Bergoglio spera tanto nell'aiuto della forza visionaria degli artisti d'avanguardia capaci di individuare terreni comuni per aprire gli sguardi dell'umanità su orizzonti diversi, certamente migliori e meno vuoti. Nel carcere femminile della Giudecca, invece, davanti al ministro della Giustizia, Carlo Nordio e al Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha osato sperare in un miglioramento carcerario con celle meno sovraffollate, più adeguate al recupero di coloro che scontano la pena. Un ragazzino mentre usciva dalla visita al Padiglione della Santa Sede allestito per la prima volta in una Casa circondariale gli ha chiesto a bruciapelo cosa avesse provato dentro. Francesco gli ha sorriso mentre era sulla sedia rotelle: «Mi sono sempre chiesto andando a trovare i carcerati perché loro e non io». Per questo ha insistito con le autorità: «Bisogna creare le premesse per un loro sano reinserimento. Non isolare la dignità ma dare nuove possibilità». E alle detenute ha insistito che chiunque può guarire, scontare la pena, «rinascere e portare rinascita».

IL TEST

A Venezia l'ottantasettenne Bergoglio è arrivato di mattina presto in elicottero, si è spostato su un motoscafo attraversando il Canal Grande e poi su una specie di mini papamobile elettrica con la quale ha percorso un ampio tratto salutando migliaia di fedeli dietro le transenne, fermandosi di tanto in tanto per scambiare strette di mano, baciare bambini, benedire rosari, sorridendo sempre di buon umore, con la battuta pronta. Santità come ha trovato Venezia? «Un po' fresca».

LE NUOVE GENERAZIONI

È ai più giovani, quelli che sono cresciuti a pane e telefonino, che ha affidato il lascito più difficile. Li vede fragili e bellissimi, proprio come Venezia, spinti a vivere di sensazioni momentanee, a volte smarriti. «Ma i grandi traguardi cari ragazzi e ragazze non si raggiungono in un attimo, tutto e subito. Questo vale per lo sport, l'arte e la cultura, vale per la maggior ragione per ciò che conta nella vita, la fede e l'amore. Alzatevi dal divano». Come fare a uscire dall'apatia, dalla malinconia o dal percepirsi negativi? Nonno Francesco ha sfoderato tanto amore: «Quando ti senti così, per favore, cambia inquadratura, non guardarti con i tuoi occhi ma pensa allo sguardo di Dio. Quando sbagli e cadi, Lui cosa fa? Sta lì accanto a te e ti sorride pronto a prenderti la mano». E ancora. «Ricordatevi che siete preziosi e insostituibili. Non è autostima, è realtà. Spegnete il telefonino e andate incontro alle persone». Si è poi congedato con un pensiero rivolto a se stesso e alle tante fatiche quotidiane: «Per favore non dimenticatevi di pregare per me, perché questo mio lavoro non è facile. Ma non pregate contro eh? A favore».

I PROGRAMMI FUTURI

Le sei ore veneziane, trasferta brevissima eppure gravosa per una persona della sua età, è scivolata via senza intoppi. Era considerata quasi un test per i viaggi futuri. Il prossimo è a metà mese a Verona e poi seguono, nell'agenda: Trieste, il Belgio e il volo dall'altra parte del pianeta: dodici giorni a fine agosto per Papua Nuova Guinea, Timor Est e Indonesia. Probabilmente anche l'Argentina a fine anno, sebbene sia da confermare. Intanto il Papa pensa al Giubileo e il 9 maggio renderà pubblica la Bolla di indizione dell'Anno Santo, un altro orizzonte denso di programmi.

L'OMAGGIO A FRIDA KHALO

A Venezia è stato rafforzato il cammino della Chiesa con la pop art.
Stavolta si è trattato di un tributo reso alle avanguardie femminili che sono state maggiormente impegnate nelle lotte femministe e di sinistra, a cominciare da Frida Khalo fino ad arrivare a Louise Bourgeois e la geniale musa di Andy Warhol, Corita Kent. «Da tutte loro possiamo imparare».

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