Bari, furto farmaci ed esercizio abusivo professione: 20 indagati

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I carabinieri del Nas di Bari hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 20 persone, indagate, a vario titolo, per furto, autoriciclaggio, ricettazione ed esercizio abusivo della professione di farmacista. Le indagini, coordinate dalla Procura di Bari, sono state avviate nel maggio del 2023, a seguito della denuncia presentata dalla proprietà di un deposito farmaceutico di Modugno, per i continui ammanchi di medicinali, integratori, cosmetici e dispositivi medici, accertati, negli ultimi due anni, per un valore complessivo di circa 120mila euro. L'attività investigativa, condotta con metodi tradizionali ed avvalendosi di strumenti tecnici, ha consentito di documentare come un dipendente dell'azienda, un 51enne originario del nord barese, si impossessasse pressoché quotidianamente di confezioni di farmaci o di altro materiale custodito nel magazzino, cui era addetto, dopo aver ricevuto le ordinazioni, soprattutto, tramite Whatsapp, consegnando poi il materiale a domicilio, a prezzi inferiori del 20% rispetto a quelli di mercato.Nel luglio scorso, i militari del Nas hanno arrestato in flagranza il 51enne, il quale, dopo essersi impossessato per l'ennesima volta di medicinali e integratori dal deposito in cui lavorava, era stato bloccato mentre si stava allontanando dall'azienda a bordo della propria auto. Dopo la convalida, l'uomo era stato sottoposto, dapprima alla misura cautelare degli arresti domiciliari e, quindi, a quella dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.Nel frattempo, sono proseguite le indagini dei carabinieri, che sono riusciti a identificare 19 persone, tutte residenti nella zona, che acquistavano regolarmente i farmaci provento del furto e che sono state denunciate per ricettazione, mentre per il 51enne, che nel frattempo è stato sospeso dall'azienda per cui lavorava, è scattata anche la denuncia per esercizio abusivo di una professione, per aver ripetutamente consegnato ai propri "clienti" medicinali, alcuni dei quali soggetti anche all'obbligo di prescrizione medica, in mancanza di idoneo titolo ed iscrizione all'albo professionale dei farmacisti. (LaPresse)