Its academy: l'80% degli studenti universitari trova lavoro a un anno dopo il diploma

Università: Its academy, 80% degli studenti trova lavoro a un anno dopo il diploma
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Lunedì 15 Aprile 2024, 16:54

L'80% dei diplomati ITS trova lavoro a un anno dal diploma : percentuali ben più alte di chi consegue una laurea triennale o magistrale. E le richieste del mondo produttivo sono sempre in crescita: per questo serve rafforzare i percorsi ITS Academy per incrementare l'occupazione giovanile. È questo uno dei punti fondamentali emerso durante la giornata organizzata dall'Associazione Rete Fondazioni ITS che ha fatto il punto sul mondo dei percorsi formativi di Istruzione Tecnologica Superiore (ITS). Il convegno «Ieri, oggi, domani-cosa è stato fatto, cosa facciamo e cosa faremo» si è svolto a Villa Campolieto a Ercolano e ha presentato numeri e scenari di occupabilità su cui riflettere. I diplomati ITS sono profili molto richiesti dalle aziende : si va dall'informatica al turismo, dalla logistica all' agro alimentare, passando per la meccatronica, il settore delle biotecnologia , i servizi alle imprese, la mobilità sostenibile , la moda.

Gli Its formano tecnici specializzati nelle nuove tecnologie a tutto campo che ormai sono figure richieste in ogni settore produttivo. Collaboriamo con tantissime aziende che fanno riferimento ai settori più interessanti per le professioni del futuro, da Leonardo alla Sitael azienda aerospaziale barese in grande sviluppo , ed ancora : Apple, Microsoft , Bosch ,Ntt data e Lutech nel settore della cybersecurity e dell'Ai, Msc crociere , Grimaldi, Alis per il turismo e la logistica delle merci, per citarne alcuni , ma le richieste da parte delle aziende sono in costante crescita . Il valore aggiunto ? Le nostre scuole formano ragazzi del fare che lavorano da subito in azienda con contratti di apprendistato professionalizzante. Una volta assunti in azienda i ragazzi che lo desiderano potranno far valere il diploma Its come credito formativo universitario se vogliono intraprendere un percorso di laurea, fare e sapere rappresentano la nostra idea di formazione continua . Le imprese per crescere hanno bisogno di una filiera delle competenze.

Il nostro obiettivo a un anno è raggiungere il numero di 30 mila matricole'', spiega Guido Torrielli , Presidente Rete ITS Italia. (segue) '' Si cresce insieme , vince il sistema aziende , formazione e università.

La mia idea è che le imprese crescono con le nuove competenze e che crescendo fanno poi crescere i propri dipendenti, accompagnandoli nel successivo percorso di laurea . Chi oggi sceglie Its può tornare all'università tra qualche anno e completare l'iter accademico '', spiega il rettore dell'Università del Sannio ,Gerardo Canfora. Una novità significativa in un Paese dove i tassi di disoccupazione giovanile sono elevati, siamo al 18%, quasi 7 punti superiore alla media europea, mentre permane il fenomeno dei NEET, i giovani che non studiano e non lavorano, e che riguarda quasi un giovane su cinque tra i 16 e i 29 anni (Dati Istat). Nonostante ciò, i percorsi ITS, pubblici e gratuiti per gli studenti, non sembrano essere ancora molto conosciuti.

Si tratta di percorsi scolastici di specializzazione tecnica e professionalizzante, post diploma scuola superiore ,generalmente di durata biennale, alternativi ai tradizionali studi universitari. Hanno una durata di 2000 ore (o 3000 se triennali) di cui almeno il 35% deve essere svolto in stage presso le aziende, per sperimentare sul posto le competenze richieste per svolgere la professione. Negli ultimi anni le iscrizioni agli ITS hanno visto un incremento costante, ma presentano comunque cifre di gran lunga inferiori rispetto alla formazione universitaria. Secondo l'Osservatorio INDIRE (aggiornato al 2023) gli iscritti ai percorsi attivi ITS risultano essere oltre 25.000 a fronte di circa 1 milione e mezzo di iscritti all'università (dati ISTAT).

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha dato una forte spinta agli ITS, producendo un rilancio di tutto il settore e un notevole incremento di corsi. Il problema è che i fondi del PNRR a giugno 2025 finiranno: se gli ITS dovessero tornare a essere finanziati unicamente dal Fondo Sociale Europeo, c'è il rischio che diminuisca l'offerta formativa. Il messaggio finale emerso da questa giornata è la necessità di investire sugli ITS per contrastare la disoccupazione giovanile.

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