Gli anziani a Roma, cosa funziona (e cosa no): «La nostra città va bene, serve qualche bus in più»

Dalla sicurezza alle buche, un giorno passato a sentire i pareri degli anziani: «I Centri diurni funzionano, ma spesso abbiamo delle difficoltà a raggiungerli»

Gli anziani a Roma, cosa funziona (e cosa no): «La nostra città va bene, serve qualche bus in più»
di Luisa Urbani
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Domenica 24 Marzo 2024, 00:26

«Non ci lamentiamo, ma sicuro la città potrebbe essere organizzata meglio», commentano mentre giocano a carte. Sono sei amiche, hanno dai 72 agli 81 anni, e quasi tutti i pomeriggi si incontrano al Centro “Giorgio Perlasca” di via Sabotino per giocare a Burraco. «I centri diurni funzionano bene, si fanno molte attività diverse e c’è la possibilità di fare amicizia. Però - osserva Anna Nalli, romana di 76 anni che da tempo frequenta la struttura di via Sabotino - devi avere la fortuna di avere ancora la patente o di conoscere qualcuno che ti accompagna in auto, altrimenti fai fatica ad arrivare qui con gli autobus perché non passano mai». «Ma anche andare a piedi non è semplice: i marciapiedi sono pieni di buche e rischi di cadere. Per non parlare di chi si muove in carrozzina: in alcuni punti non passi proprio perché non ci sono gli scivoli», commenta l’ottantenne Anna Mazzotta. «È vero», confermano le altre amiche, mentre una di loro mischia le carte. «E comunque, anche se hai la macchina e puoi guidare - aggiunge Anna Lucia Curci, che di anni ne ha 72 - non è tanto meglio perché i parcheggi sono cari. Ogni pomeriggio per venire al centro devo spendere minimo 4 euro di ticket. Vicino a queste strutture dovrebbero realizzare alcuni parcheggi gratuiti per consentirci di risparmiare un po’ date le nostre pensioni». Non solo un problema di “autobus fantasma” e parcheggi troppo cari, ma anche di traffico che rende invivibili alcune zone, come osserva Elisa Carulli, 81 anni, che abita in viale Giulio Cesare. «C’è troppa confusione, specialmente nelle ore di punta quando è un continuo rumore tra clacson e sirene. L’inquinamento acustico, in certe ore del giorno, è impressionante». 

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Troppo caos e pochi mezzi

Caos e rumori molesti che «danno fastidio» un po’ ovunque.

Non solo a Prati, ma anche nel quartiere Trieste o a Testaccio e sull’Ostiense. Solo per citarne alcuni. «Il primo problema di Roma è proprio il traffico che crea inquinamento e molte altre difficoltà che rendono la città poco vivibile per noi anziani. Gli autobus sono sempre in ritardo. Quando finalmente arrivano e tu sali quasi sempre rischi di non sederti perché sono stracolmi», lamenta Edda Francucci, 86 anni, mentre fa colazione in un bar di via Ostiense. Ed è d’accordo con lei Morino Massoli, nato nella Capitale nel 1926. «Come può un anziano, specialmente d’estate quando le temperature sono alte, aspettare un bus anche mezz’ora? Rischia di collassare in strada». Morino, infatti, si ritiene fortunato perché abita davanti un Centro diurno che lo aiuta «a socializzare con molti coetanei», ma diversi suoi amici non escono più proprio perché hanno difficoltà a spostarsi con i mezzi. Alcuni, non potendo guidare, usano la bici, ma anche quella è pericolosa perché «in questa città guidano come pazzi, è facile essere investiti», osserva Elisabetta, che abita ai Parioli da quasi 80 anni. 

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Le zone

Meno caotiche e più a misura di anziano, secondo alcuni diretti interessati, sono invece le zone più periferiche. Ne è convinta Maria Luisa, 82 anni il mese prossimo, che vive a Bufalotta con sua figlia. «Il traffico è ridotto, qui vicino c’è un centro commerciale dove anche noi possiamo muoverci bene perché ci sono gli ascensori e le scale mobili che funzionano», osserva l’anziana mentre fa shopping con la figlia. «Non si vive male, è vero. Ma si potrebbe vivere decisamente meglio, migliorando alcuni servizi come quelli negli ospedali: un anziano non può passare ore e ore al pronto soccorso», afferma Luigi uscendo da un negozio mano nella mano con la nipotina Lucia. 

Sanità e criminalità

Migliorare la sanità, ma anche implementare il numero di forze dell’ordine per «rendere le strade più sicure», dicono. «Noi anziani siamo spesso bersaglio dei malviventi che si accaniscono contro i più deboli entrandogli in casa oppure scippandoli mentre camminano in strada. Bisognerebbe fare qualcosa per proteggere di più i fragili dai criminali. È così in ogni zona di Roma», osserva Mario Risa, 76 anni, sorseggiando un caffè in un bar di Vigne Nuove. E come lui la pensano molti altri clienti. Ma tra chi la boccia e chi la promuove, c’è chi difende la Capitale a prescindere: «È vero, tante cose non funzionano. Ma Roma è Roma, e io la amo per quello che è», risponde Angela accennando un sorriso mentre beve il suo tè.

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