Figc, pronto l’accordo col Campus Biomedico per test e tamponi a tutta la serie A

Figc, pronto l’accordo col Campus Biomedico per test e tamponi a tutta la serie A
di Emiliano Bernardini
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Domenica 26 Aprile 2020, 07:30

Allenamenti e campionato lo scontro si gioca tutto sul protocollo. O meglio i protocolli. Il calcio tramite la sua commissione interna ne ha stilato uno tutto suo. Gli altri sport, attraverso il Coni e gli specialisti della Fmsi ne stanno mettendo a punto uno generale. E la battaglia si gioca in gran parte qui. Molti spingono affinché si adotti un solo protocollo che sia valido per tutti. Altri, ossia la serie A (la maggior parte dei club) vogliono usare il loro. Indicazioni che nelle scorse settimane hanno diviso e fatto litigare i medici dei club, tanto che Tavana del Torino, rappresentante di tutta la A si è anche dimesso. Settimana prossima i club eleggeranno il suo sostituto. Quesiti già chiariti ma che strumentalmente tornano a galla. 

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IL CONFRONTO
La commissione tecnico scientifica del governo l’ha passato al setaccio evidenziando dei punti da migliorare ma esprimendo un feedback generale positivo. Oggi possibile nuova audizione. I punti su cui si discute di più sono 3: dove reperire i tamponi, come analizzarli e la responsabilità in caso di contagio. Sui primi due la Figc si è già messa al lavoro e sul tavolo ha diverse proposte. Ma c’è di più perché per ovviare ai problemi etici sta studiando un modo per far sì che per ogni tampone fatto ne verranno lasciati 5 ai cittadini. Insomma il calcio insiste nel dire che tutto sarebbe a carico suo e che, anzi, investe per sostenere lo screening sul territorio. Tra le proposte al vaglio c’è quella del Campus Bio-Medico. Il Policlinico Universitario ha trovato già un accordo con la Roma. Intesa che grazie al ceo giallorosso Guido Fienga è stata sottoposta anche all’attenzione della Federcalcio. L’idea è quella di usare questo schema per tutte le società di serie A. 

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A DISPOSIZIONE
O meglio il Campus Bio-Medico si mette a disposizione. «Quella della mancanza dei tamponi è una questione passata» ci spiega il direttore generale, Paolo Sormani. «Se parliamo di 1500 tamponi, parliamo di un quantitativo esiguo. Basti pensare che tra venerdì e sabato in Italia ne sono stati fatti 65 mila. Inoltre le regioni stanno promuovendo lo screening sierologico per campionare la popolazione». Sì, ma resta la questione dei laboratori. «Il Campus ha una potenzialità di analisi di 500 tamponi al giorno. Oggi per avere la risposta del TCR real time ci vogliono circa 6 ore. Capite bene che, da un punto di vista epidemiologico, in tre giorni tutta la serie A avrebbe le risposte». Non parliamo solo di test molecolari giusto? «Esatto perché la proposta che abbiamo fatto è quella di un check-up che prevede una visita internistica, analisi ematochimiche, due tamponi e due test sierologici per i calciatori e c’è anche un protocollo per lo staff tecnico». E il Campus Bio-Medico è pronto ad analizzare tutte le squadre di serie A «come detto siamo un Policlinico con grande potenzialità analizziamo già i tamponi della Val D’Aosta». Sul terzo punto, quello della responsabilità, ha già risposto il prof. Zeppilli sottolineando che il rischio zero non esiste e che ha «chiesto alle Autorità che in questa condizione di emergenza venisse “depenalizzata” l’opera del Medico Sociale e di Squadra».

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