Reparti aperti grazie ai medici con partita Iva: la Asl spende 1,2 milioni per rinnovare 52 contratti fino a giugno

Reparti aperti grazie ai medici con partita Iva: la Asl spende 1,2 milioni per rinnovare 52 contratti fino a giugno
di Federica Lupino
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Domenica 7 Aprile 2024, 08:53

Sono 52 e senza di loro diversi reparti non potrebbero funzionare: sono a loro a garantire che gli ambulatori restino aperti e gli interventi non subiscano rallentamenti. Pertanto, per tutti questi medici, alcuni scaduti il 31 marzo altri in scadenza il 30 aprile, è scattata la proroga sino a fine giugno. Il costo totale? Sfiora la cifra di 1,2 milioni di euro, ben oltre quella che sarebbe la spesa nel caso in cui le stesse prestazioni venissero garantite da dipendenti. Nero su bianco la Asl, nel motivare i rinnovi, specifica che i rapporti libero professionali sono “in conseguenza della carenza di personale registrata nei diversi servizi, a tutt’oggi indispensabili per poter garantire i livelli essenziali di assistenza, nell’attesa di poter reintegrare gli organici del personale mediante assunzioni con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato”.

Per tutti medici, il monte ore riconosciuto settimanalmente è pari a 34. Quello che varia è il compenso orario: 80 euro per i tre anestesisti, mentre i restanti 49 riceveranno 60 euro. Oltre agli anestesisti, saranno prorogati cinque ortopedici, una dottoressa di Malattie metaboliche, cinque di Medicina interna e altrettanti pediatri, un urologo, una odotoiatra specialista in Chirurgia orale, sei specializzati in Cure primarie, nove radiologi (la categoria più numerosa), un medico legale, quattro cardiologi e altrettanti odontoiatri, quattro di Chirurgia generale, due di Pronto soccorso e uno per il carcere.

Sono stati i responsabili dei servizi interessati, ovvero quelli in cui i professionisti sono già operativi, a chiedere il rinnovo dei rapporti libero professionali “permanendo immutate le condizioni che avevano reso necessario la loro costituzione o rinnovo”.

Sono infatti anni, ormai, che la Asl – come del resto avviene in diverse altre realtà italiane – è costretta a rivolgersi a medici esterni per garantire il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Questo perché i numerosi bandi lanciati per assumere personale vanno a vuoto o, comunque, non garantiscono il reperimento di personale sufficiente, nemmeno attingendo a graduatorie in essere in altre aziende sanitarie del Lazio.

La Asl di Viterbo, del resto, ha indetto diversi seguenti concorsi pubblici per il reclutamento di personale a tempo indeterminato, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale o sul Bollettino ufficiale regionale, e dunque in corso di espletamento per dirigenti medici in diverse specialità: Maxillo facciale; Pediatria; Medicina emergenza urgenza; Medicina interna; Chirurgia generale; Medicina legale; Direzione medica di presidio ospedaliero; Malattie infettive; Cardiologia – Emodinamica. Per altri reparti, si sono cercate invano disponibilità da graduatorie di altre Asl.

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