Ricerca Reverse: le future mamme sono un investimento rischioso? Rispondono Head Hunter e HR

Ricerca Reverse: le future mamme sono un investimento rischioso? Rispondono Head Hunter e HR
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Lunedì 6 Novembre 2023, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 11:00

Reverse, realtà di headhunting e consulenza HR, ha deciso di intervistare 50 Head Hunter attivi tra Italia e Germania e 10 HR Manager italiani per fotografare le dinamiche del mondo del lavoro femminile e per comprendere quali soluzioni porterebbero risultati  concreti

Un’indagine condotta da Reverse sul tema genitorialità dimostra quanto sia ancora “tutto sulle spalle” delle donne e molto spesso gli imprenditori scelgono di evitarne l’assunzione per i diversi “ostacoli” che impediscono loro di conciliare casa e lavoro, trasferendo così diverse problematiche sulle aziende – in termini economici e di tempo.

Al 50% degli intervistati è stata fatta una richiesta informale di non proporre candidate di genere femminile, indipendentemente dal settore di appartenenza dell’azienda, ed al 75% degli Head Hunter è successo di percepire una netta preferenza per candidati uomini da parte delle aziende, anche se non apertamente dichiarata. Questo perché ad oggi la gestione della casa e dei figli è ancora prevalentemente affidata alle donne che si trovano molto spesso a dover chiedere permessi extra e giorni di ferie per poter far fronte alle esigenze famigliari, questo in misura maggiore rispetto agli uomini. Le madri risultano così un investimento “rischioso” soprattutto per le piccole e medie imprese a conduzione famigliare.

Altro tema correlato è il Gender Gap Pay: in famiglia si sceglie tendenzialmente di sacrificare ore, giorni e a volte addirittura la carriera lavorativa di chi ha lo stipendio minore, che solitamente è quello della donna.

“Dunque, quello che maggiormente incide a sfavore della genitorialità e soprattutto della maternità non sono tanto i primi mesi di vita del bambino, quanto la difficoltà di gestire i successivi 12 anni sia per le famiglie sia per aziende di piccole e medie dimensioni. Questo per una mancanza di supporto a livello sociale da parte dello Stato, per entrambi gli attori coinvolti nel rapporto” commenta Alessandro Raguseo, Founder & CEO di Reverse. “In questo senso il governo dovrebbe non solo incentivare la genitorialità con aiuti nei primi mesi, ma valutare effettivamente le esigenze di famiglie e imprese con, ad esempio, la rimodulazione delle rette e della possibilità di ingresso dei neonati negli asili, e più in generale una rivisitazione del sistema scolastico capace di conciliarsi con i nostri nuovi ritmi di vita.

Dunque con un tempo decisamente più lungo di permanenza negli istituti durante la giornata. Ecco che in questo modo un imprenditore avrebbe il medesimo rischio di assunzione sia per un uomo sia per una donna”.

In questo processo di cambiamento un importante componente è certamente la predisposizione dell’imprenditore verso la figura e le esigenze dei genitori. Circa il 67% degli Head Hunter ha affermato che c’è oggi una maggiore sensibilità al tema, ma si tratta di un’evoluzione ancora molto lenta.

3 soluzioni a supporto della genitorialità:

1) lavorare a costruire un ambiente lavorativo sano e di piena collaborazione
2) strutturare un sistema di uscita e reintegro dalla maternità con una ristrutturazione dei team a copertura del passaggio, con meeting ad hoc sull’operatività e costanti update
3) un percorso di re-onboarding graduale

“Soprattutto in un mondo sempre più attento a diversity e inclusion, come imprenditori siamo consapevoli dell’arricchimento che una maggiore diversificazione delle risorse può portare in termini di produttività e raggiungimento degli obiettivi. Il business, oggi più che mai, ha bisogno di sfruttare tutte le risorse disponibili: escludere un’ampia fascia di donne dal proprio assetto aziendale significa privarsi di un’estesa fonte di ricchezza. Il tema è ampio e le sfaccettature molteplici, ma un focus sulle agevolazioni messe a disposizione dei genitori (entrambi i genitori) per tutto il ciclo di vita dei figli potrebbe essere un aiuto all’impresa più cospicuo rispetto a sgravi fiscali o molte altre iniziative” conclude Alessandro Raguseo.

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