Grazie ai recenti progressi nel campo delle micro e nanotecnologie il team ha potuto ricreare in vitro un vaso sanguigno, nello specifico una membrana di cellule endoteliali, in grado di agire come barriera biologica grazie alla corretta formazione delle giunzioni inter-cellulari. Attraverso un dispositivo microfluidico - blood vessel-on-a-chip - sono stati riprodotti i parametri fisiologici del flusso sanguigno che hanno permesso di ottenere un endotelio artificiale capace di svolgere correttamente la funzione di barriera. Per indurre gli effetti meccanici della cavitazione sull'endotelio, nei vasi sanguigni sono state iniettate delle micro-bolle, tipicamente agenti di contrasto per ecografia, e sono state sottoposte a ultrasuoni. Gli effetti della cavitazione sulla vitalità delle cellule e sull'integrità delle giunzioni inter-cellulari sono poi stati valutati con l'immunofluorescenza attraverso microscopia confocale e attraverso analisi di immagine.
«I risultati - spiega Casciola - hanno mostrato come le micro-bolle amplifichino l'effetto degli ultrasuoni inducendo l'apertura temporanea delle giunzioni inter-cellulari da cui consegue la permeabilizzazione della barriera endoteliale.
L'apertura delle giunzioni inoltre si è dimostrata completamente reversibile e quindi potenzialmente sicura per l'integrità dell'endotelio».
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