Gioca a wrestling con un bimbo di 20 mesi e lo uccide: babysitter accusata di omicidio

Cardell Williamson
di Federica Macagnone
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Lunedì 25 Agosto 2014, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 15:31

Perch Athena Skeeter, 40 anni, babysitter con una licenza statale per la cura dei bambini, abbia deciso di spingersi tanto oltre da uccidere rimane un mistero.

La donna, apparsa domenica in tribunale, dovrà rispondere di omicidio colposo per la morte del piccolo Cardell Williamson, 20 mesi, residente nel quartiere del Bronx a New York.

Alla polizia la donna ha confessato come uno «stupido gioco si sia trasformato in una tragedia che ha portato alla morte del bambino». La donna ha raccontato che stava lottando con il piccolo, come si fa nel wrestling, nella sua casa a College Avenue nel Bronx: prima l'ha scaraventato sul letto, poi lo ha preso per una gamba e l'ha fatto precipitare sul pavimento di legno duro. Poi ha messo un piede sulla pancia del piccolo e ha iniziato a premere. «Non ho usato tutta la mia forza» si è discolpata Athena, ma il bambino ha iniziato a sentirsi male. «Cardell ha iniziato a vomitare, non si reggeva in piedi, non riusciva a tenere la testa alzata».

Per rianimarlo la donna avrebbe gettato acqua fredda sul viso del bambino mentre preparava un bagno caldo nella vasca da bagno. Il piccolo è stato immerso in acqua bollente ma, quando la donna è tornata dopo qualche secondo a vedere come si sentisse, non rispondeva più e aveva scottature sulle braccia e sul viso.

Athena ha chiamato il 911 e un'ambulanza ha portato con urgenza il bambino al Bronx Lebanon Hospital: i medici non sono riusciti a salvarlo. «Doveva fornire assistenza all'infanzia e invece tutto quello che ha fatto è stato causare la morte di mio figlio» ha dichiarato Carlyle Williamson, 56 anni, padre del piccolo.

Secondo il papà, ex tossicodipendente, dare in mano il bimbo ad Athena faceva parte di un programma per le famiglie in difficoltà affinché lui potesse reinserirsi nel mondo del lavoro. Carlyle, che è stato addestrato come giardiniere, seguiva un programma di riabilitazione, e aveva ottenuto l'affidamento esclusivo del piccolo sette mesi fa, dopo che la madre, Tomasina Cheatham, 31 anni, anche lei con problemi di droghe, era sparita.

L'uomo ha raccontato che stava per chiedere che suo figlio venisse tenuto d'occhio da un'altra persona perché più di una volta il bambino era tornato a casa con lividi e contusioni. «Non mi sentivo tranquillo a lasciarlo con quella donna ma dovevo rispettare il programma di riabilitazione in ogni passaggio per non rischiare di avere problemi con l'affidamento» ha raccontato in lacrime Carlyle Williamson.

«Due settimane fa Cardell era tornato a casa con un bernoccolo in testa e il labbro spaccato. Athena mi ha detto che il bambino era caduto in cucina. Un'altra volta mio figlio aveva dei graffi e mi disse che era caduto dalle scale perché le scarpe erano troppo piccole. Aveva sempre una scusa per ogni cosa» ha detto l'uomo.

L'ufficio del medico legale ha confermato che il piccolo è morto per un forte trauma alla testa e al torace. Athena, che ha la licenza statale per la cura dei bambini dal 2005, è accusata di omicidio colposo e di messa in pericolo del benessere di un bambino.

«Siamo profondamente addolorati e preoccupati da queste notizie. Stiamo aprendo un'inchiesta su questa tragica morte» ha dichiarato Maibe Ponet, portavoce del sindaco De Blasio.

«Ho lottato così tanto per mio figlio e questa donna me lo ha rubato prendendo una parte della mia vita che non potrà mai essere sostituita» ha concluso il papà del piccolo Cardell.