Allarme processionaria del pino fuori Roma e nel Centro Italia. L’esperto: «Stagione anomala, temperature molto alte»

Da Morlupo fino ad altre città italiane i nidi sono molto più grandi rispetto allo scorso anno. I peli urticanti di questi insetti possono creare rischi alle persone e agli animali arrivando a provocare uno shock anafilattico

Un nido di processionaria rinvenuto nelle campagne romane
di Alessia Perreca
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Mercoledì 31 Gennaio 2024, 20:16

Bruchi pelosi e soprattutto velenosi che si trovano solitamente tra i pini e le querce. Letali per i cani e altre specie domestiche, pericolosi anche per l’essere umano: è l’allarme processionaria (del pino) nelle campagne romane e in diverse zone del Centro Italia. I loro peli urticanti possono creare infiammazioni cutanee, alle mucose e alle vie respiratorie. «Stiamo vivendo una stagione anomala - afferma a “Il Messaggero” l’esperto etologo Andrea Lunerti - le temperature sono molto alte e la loro discesa lungo i tronchi potrebbe arrivare molto prima del previsto».

La processionaria del pino

Si tratta di un insetto che appartiene all’ordine dei Lepidotteri: le larve di processionaria si nutrono di piante verdi dove depositano le uova impoverendo la pianta stessa che non è più in grado di effettuare la fotosintesi e ne compromettono dunque il loro ciclo vitale.

Il freddo è il loro acerrimo nemico naturale e negli inverni particolarmente caldi (con temperature sopra i 9 gradi) le larve possono uscire con netto anticipo per cibarsi all’esterno e provocare tuttavia danni ingenti al fogliame. «Le aree di Morlupo e Campagnano (come alcune zone del Centro Italia) sono invase - osserva l’etologo - ed è necessario quanto prima procedere alla rimozione meccanica perché sempre a causa del caldo usciranno dai nidi settimane prima. L’invito rivolto ai sindaci - specifica ancora Lunerti - è di ricorrere ai ripari per far fronte al fenomeno ed evitare tuttavia che bambini, adulti e anziani debbano ricorrere alle cure ospedaliere e gli animali domestici possano riportare ferite complesse».

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I rischi per l’uomo e per le specie

Le processionarie (termine scientifico Thaumetopoea pityocmpa) sono considerate altamente distruttive per gli alberi e pericolose per la salute dell’uomo e di altri animali. I rischi sopraggiungono quando si trovano nello stadio di larva: quando fuoriescono dal nido, scendono dall’albero e vanno a interrarsi. «Le processionarie non sono ben visibili e quindi - aggiunge Lunerti - dobbiamo prestare massima attenzione a non toccare i tronchi. I loro peli sono insidiosi, in particolare quando c’è il vento: possono essere disseminati e finire nelle vie respiratorie anche senza aver toccato la larva». Per scongiurare i pericoli è opportuno ricorrere alla rimozione meccanica dei nidi: «Deve essere portata a compimento da professionisti mediante l’utilizzo di apposite tute e occhiali protettivi perché - spiega l’etologo - la peluria si conficca anche negli abiti e arriva fino ai bulbi oculati con irritazioni che possono raggiungere anche i polmoni».  Stesso allarme per cani e gatti: «Bisogna rivolgersi quanto prima al veterinario - conclude Lunerti - perché i tessuti della lingua di questi animali possono andare in necrosi e risultare letali. E, in caso di allarme nei condomini è sempre opportuno avvertire i vicini e tenere finestre e porte chiuse». 

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