Cibi industriali ultraprocessati, quanto sono dannosi per la salute? Un nuovo studio svela il legame diretto con cancro e diabete

La ricerca pubblicata su The Lancet rivela che ogni aumento del consumo aumenta le probabilità di contrarre tumori

Alimenti industriali, quanto sono dannosi per la salute? Un nuovo studio svela il legame diretto con cancro e diabete
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 00:34

Che il consumo di alimenti ultra-processati fosse correlato all'insorgenza di diverse problematiche e patologie non è certo una novità, ma l'ultima conferma arriva ora dal nuovo autorevole studio dell'International Agency for Research on Cancer (l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), pubblicato su The Lancet Regional Health - Europe. Dai dati emerge una correlazione molto netta: aumentando di 260grammi i consumi giornalieri di cibi industriali, cresce del +9% rischio di contrarre tumori, diabete e malattie cardiovascolari.  Il rischio, però, non è lo stesso per tutti i prodotti: i prodotti e le salse di origine animale e le bevande dolci aumentano le probabilità di ammalarsi. 

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Lo studio

Solo pochi mesi fa, una ricerca su larga scala portata avanti dalla NutriNet-Santé, è andato a valutare l’associazione tra il consumo di cibi ultra-processati e rischio di cancro, facendo emergere che il consumo dei cibi processati e ultra-processati si associa con aumento del rischio globale di cancro pari al 10%, mentre il rischio di cancro della mammella appare maggiorato dell’11%.

I risultati dello studio sono pubblicati su British Medical Journal.

La nuova ricerca si concentra molto sul poanorama europeo, e fa infatti parte di un grande e progetto di ricerca europeo denominato Epic (European countries in the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) per verificare se esiste una relazione tra consumo di questi alimenti e multimorbilità, vale a dire la comparsa di almeno due malattie croniche: nello specifico, almeno due tra cancro, malattie cardiovascolari e diabete. Le risultanze parlano chiaro: neanche 300 grammi in più rispetto al costumo quotidiano bastano per far crescere in modo rilevanti il rischio.

I cibi ultra-processati, definizione e consumo

I cibi ultra-processati sono «prodotti fabbricati industrialmente che comprendono componenti alimentari decostruiti e modificati, ricombinati con una varietà di additivi», spiegano i ricercatori. La loro diffusione è aumentata in tutto il mondo e «rappresentano oggi il 50-60% dell'apporto energetico giornaliero in alcuni Paesi ad alto reddito».

Sono entrati nelle nostre diete in modo massiccio con l'inizio del boom economico, perché saporiti e facili da preparare. La ricerca, però, è andata oltre e ha chiarito che il rischio, però, non è lo stesso per tutti i prodotti: i prodotti e le salse di origine animale e le bevande dolci aumentano le probabilità di ammalarsi. Al contrario, nessun rischio è stato osservato per chi consuma prodotti ultra-processati di origine vegetale. Tra i Paesi coinvolti nello studio, l'Italia è al secondo posto nella classifica di chi ne consuma meno. Sopra di noi solo la Spagna. I consumi più alti si registrano invece in Olanda per gli uomini e in Germania per le donne.

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