Quando si portano troppo spesso le mani in bocca per rosicchiare unghie e staccare pellicine delle dita, il rischio non è solo rovinare l’estetica delle mani, ma anche di infezioni e di danni alla salute del cavo orale, con minacce non indifferenti per denti e gengive.
«A rischiare sono soprattutto i bambini e i ragazzi, perché nell’età dello sviluppo il continuo rosicchiamento delle unghie può compromettere addirittura la corretta formazione delle ossa facciali e comportare delle malocclusioni dentali – spiega Rodolfo Gianserra, vicepresidente della Società italiana di parodontologia e implantologia – con riverberi possibili su tutto il resto dell’organismo, dalla postura alla deglutizione, dalla suscettibilità alle cefalee tensive a dolorabilità mandibolare e facciale». Il mangiarsi le unghie, onicofagia, può arrivare a interessare tre persone su dieci. È un problema soprattutto in età pediatrica, è un vizio molto diffuso soprattutto tra i 7 e i 10 anni. «Tende a migliorare nell’adolescenza e a scomparire intorno ai 30 anni – aggiunge Gianserra – anche se ci sono gli irriducibili che non abbandonano mai il vizio».
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