Quali aree sono idonee e quali invece no allo sviluppo delle energie rinnovabili? E’ la questione su cui si trovano divisi il Comune di Vitorchiano e una società dell’industria green – la Ccen Viterbo srl con sede legale a Bolzano - che a novembre ha presentato istanza al ministero dell’Ambiente per la realizzazione di un impianto agrivoltaico (potenza 33,8 MW) da connettere alla rete nazionale. Il progetto si chiama “Viterbo” e interessa una superficie recintata di 46 ettari. La parte più grande dell’impianto ricade sul territorio del comune governato dal sindaco Ruggero Grassotti, in località San Silvestro e Galli, e in piccolissima parte sul capoluogo.
La valutazione di impatto ambientale è all’inizio. Ma per ciò che gli compete il Comune di Vitorchiano ha già fatto sapere che il suo parere è negativo. E’ quanto si legge in una lettera inviata al Ministero dal sindaco Grassotti il 2 gennaio. La motivazione principale del no è che, sulla base di una mappatura del territorio comunale approvata dal consiglio a giugno 2022, il progetto ricade “nelle aree non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia con fonti rinnovabili specificatamente per parchi eolici, impianti fotovoltaici, geotermici, biomasse”. La zona agricola in cui sarà installa il nuovo impianto “è di notevole pregio paesaggistico e agricolo”. Qui sono autorizzabili per il Comune solo impianti di piccola taglia al servizio esclusivo delle aziende locali. Per lo sviluppo degli impianti Fer più potenti la delibera di consiglio comunale ha individuato invece una area a nord del terrritorio di Vitorchiano, in località Piano, non lontano dal luogo dove sta per sorgere una stazione elettrica.
Argomentazioni “inammissibili, irricevibili e comunque infondate”.