Bambino autistico “indemoniato”, la famiglia per ora non denuncia la vicina che lo perseguita

Bambino autistico “indemoniato”, la famiglia per ora non denuncia la vicina che lo perseguita (nella foto il Comune di Ortona)
di Daniela Cesarii
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Giovedì 7 Marzo 2024, 07:43

«Non è un semplice litigio tra condomini». L’associazione Asperger Abruzzo torna sulla vicenda del bambino “ indemoniato” perseguitato, lui e la famiglia, da una vicina di casa e spiega perché ha deciso di non procedere con una querela, a differenza di quanto suggerito dall’amministrazione comunale. «Stiamo parlando di una persona disturbata che andrebbe anch’essa aiutata piuttosto che querelata come è già accaduto senza ottenere alcun risultato» dicono dall’associazione.

Una vicenda che ha dell’incredibile, un incubo di cui è ostaggio una famiglia già segnata dalla vita. «Una famiglia - spiega l’associazione Asperger Abruzzo - che da tempo è seguita dagli assistenti sociali perché si è fatta carico di una situazione molto difficile e complicata con impeccabile impegno e amore nell’accudire il bambino. Il servizio sociale è stato molto presente anche quando Asperger Abruzzo ha richiesto un incontro per velocizzare le pratiche necessarie alla famiglia per poter svolgere il ruolo di affidatari. E allora ci chiediamo perché sindaco e servizi sociali non hanno risposto alle tre pec e mail inviate? Denunciare in Tribunale una persona che ha bisogno di essere aiutata non è di certo il modo migliore per affrontare la situazione con celerità.

A nostro avviso - aggiunge - un tentativo di far seguire la vicina dal centro di salute mentale sarebbe stato piu fruttuoso per tutti».

Nel pomeriggio di martedì la presidente di Asperger Abruzzo, Marie Helene Benedetti, ha preso contatti per costruire una rete che possa aiutare la donna responsabile di atti persecutori: «Se questo non è compito del servizio sociale, a chi spetta intervenire? La legge ha le sue lungaggini, le situazioni degenerano e le persone fragili finiscono per precipitare, ecco perchè dovrebbero intervenire gli assistenti sociali. Non stiamo parlando di liti e dispetti fra vicini di casa. Stiamo parlando di un bambino autistico che quando entra o esce di casa si trova una sconosciuta che gli urla contro, che gli getta il sale addosso, si fa il segno della croce quando lo incontra, che gli urla che è indemoniato, che se esce sul terrazzo riceve addosso sputi dalla finestra, torsoli di frutta manciate di sale. Stiamo parlando di una famiglia il cui portone di casa è stato danneggiato e segnato da incisioni di croci con oggetti appuntiti. Una situazione che non sappiamo se possa degenerare in aggressioni fisiche fino a raggiungere i livelli drammatici da poco visti a Palermo» conclude la presidente dell’associazione Asperger Abruzzo.

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