Reflusso, addio cioccolata, menta e caffè. A letto si va leggeri

Reflusso, addio cioccolata, menta e caffè. A letto si va leggeri
di Maria Rita Montebelli
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Giovedì 14 Dicembre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:21

Per confermare la diagnosi clinica di reflusso e valutare la presenza di complicanze (esofagite o ulcerazioni dell’esofago), viene effettuata un’esofago-gastroscopia, durante la quale è anche possibile effettuare una biopsia, se si sospettano complicanze quali l’esofago di Barrett (fattore di rischio per tumore).

Nei soggetti con disfagia o ernie iatali si può ricorrere anche a radiografie seriate del tubo digerente, mentre al paziente viene chiesto di bere mezzo di contrasto.

La pH-impedenzo-metria esofagea permette di rilevare la frequenza e l’entità del reflusso acido (e non acido) in esofago nell’arco di 24 ore.

L’ESAME

Attraverso la manometria esofagea il gastroenterologo valuta il ritmo, la validità e la coordinazione delle contrazioni muscolari (onde peristaltiche) che si verificano nell’esofago per spingere il boccone (bolo) di cibo deglutito verso lo stomaco. È un esame che viene richiesto nelle persone che lamentano un disturbo di deglutizione (disfagia). Se il reflusso acido è occasionale, alcuni accorgimenti possono aiutare a gestire il problema: perdere chili se si è sovrappeso, non indossare indumenti che strizzano il punto vita, consumare piccoli pasti senza appesantire lo stomaco, evitare di mangiare almeno 2-3 ore prima di coricarsi, dormire su due cuscini o sollevare la testata del letto, evitare gli alimenti che possono favorire il reflusso come cioccolata, cibi grassi e fritti, spezie piccanti, menta, oltre ad alcol, caffè e sigarette. Un sollievo al reflusso lo possono dare farmaci da banco, quali gli anti-acido o gli alginati. Se i sintomi si aggravano o diventano così frequenti da costringere ad assumere farmaci anti-acido più di due volte a settimana, o se compaiono anche nausea, vomito, difficoltà a deglutire, si deve consultare il medico. La terapia medica sono gli inibitori di pompa protonica (PPI, come l’omeprazolo). Si ricorre alla correzione chirurgica laparoscopica o per via endoscopica se la causa della malattia è un’ernia iatale. Un’altra alternativa è data dall’impianto con approccio mini-invasivo del sistema Lynx, un collarino flessibile fatto di piccole sfere di titanio con un nucleo magnetico, che si posiziona intorno all’esofago, subito sopra lo stomaco per aiutare a prevenire il reflusso. 

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