Osimo, gli tolgono la figlia: zuppo di benzina con l'accendino in mano. Lo salva l'amico

Osimo, gli tolgono la figlia: zuppo di benzina con l'accendino in mano. Lo salva l'amico
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Venerdì 18 Marzo 2016, 10:48
OSIMO - Tenta di uccidersi perchè il tribunale gli impedisce di vedere la figlia. Lo salva l’amico d'infanzia che oggi è un analista forense. È finita con un ricovero la notte estrema di un 40enne DI Osimo che ha tentato di darsi fuoco in un casotto nella campagna. Ammanettatosi a un palo, cosparso di benzina e con un accendino in mano, l’uomo ha telefonato al 112 annunciando il suicidio. Gli uomini del capitano Raffaele Conforti non riuscivano a localizzarlo e hanno chiesto aiuto a Luca Russo, esperto di indagini informatiche, consulente per oltre 10 procure italiane.

«Da bambini giocavamo insieme e quando mi hanno avvertito ho cercato subito di telefonare al papà  - racconta Russo - ma non rispondeva. Allora ho guidato il radiomobile nel capanno dove il mio amico vive da due anni, da quando ha lasciato Torino dopo la separazione dalla compagna e il divieto di vedere la bambina. Per la sofferenza ha anche perso il lavoro». Arrivati sul posto Russo riesce ad avvicinarsi ma si trova davanti a una scena raggelante.

«Mi gridava che avrebbe acceso l'accendino e si sarebbe fatto esplodere perchè c'era anche una bombola del gas - ricorda -. Poi mi ha puntato contro una pistola, che alla fine si è rivelata essere un giocattolo. In quei momenti di tensione però un carabiniere si è tolto il giubbotto antiproiettile e me lo ha passato mentre io continuavo a parlare a lui di sua figlia, di che cosa avrei potuto raccontare a una bimba di 4 anni se fosse morto». Dopo 20 minuti di parole che hanno toccato le corde del cuore, il 40enne si è lasciato aiutare dal 118. Sul posto erano arrivati anche i vigili del fuoco.
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