«Da bambini giocavamo insieme e quando mi hanno avvertito ho cercato subito di telefonare al papà - racconta Russo - ma non rispondeva. Allora ho guidato il radiomobile nel capanno dove il mio amico vive da due anni, da quando ha lasciato Torino dopo la separazione dalla compagna e il divieto di vedere la bambina. Per la sofferenza ha anche perso il lavoro». Arrivati sul posto Russo riesce ad avvicinarsi ma si trova davanti a una scena raggelante.
«Mi gridava che avrebbe acceso l'accendino e si sarebbe fatto esplodere perchè c'era anche una bombola del gas - ricorda -. Poi mi ha puntato contro una pistola, che alla fine si è rivelata essere un giocattolo. In quei momenti di tensione però un carabiniere si è tolto il giubbotto antiproiettile e me lo ha passato mentre io continuavo a parlare a lui di sua figlia, di che cosa avrei potuto raccontare a una bimba di 4 anni se fosse morto». Dopo 20 minuti di parole che hanno toccato le corde del cuore, il 40enne si è lasciato aiutare dal 118. Sul posto erano arrivati anche i vigili del fuoco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA