Salute di ferro, niente più oro e platino nei farmaci

Il programma Ue “NextBase” punta a sostituire i metalli preziosi con quelli “vili” come catalizzatori nella produzione chimica e farmaceutica: sono meno costosi e tossici

Salute di ferro, niente più oro e platino nei farmaci
di Maurizio Crema
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 07:41

Sostituire i metalli preziosi con quelli “vili” come catalizzatori è un grande affare.

Permetterebbe all’industria farmaceutica di tagliare decisamente i costi di produzione (i derivati del ferro costano 50-100 volte meno di quelli palladio), di limitare la dipendenza di queste attività da Paesi critici e anche di introdurre componenti meno tossici. 
I metalli “nobili” come platino, palladio, oro, sono soggetti infatti a forti fluttuazioni di prezzo e destinati a diventare materiali sempre più rari. Inoltre, data la tossicità della maggior parte di questi preziosi, la soglia tollerata nei principi attivi farmaceutici è molto bassa, con un forte impatto sull’uso dell’energia e la produzione di rifiuti. 

IL PROGRAMMA EUROPEO

Per questo il programma dell’Unione Europea Horizon 2022 ha lanciato il progetto NextBase, che coinvolge quattro università europee (Milano in Italia) e due aziende, unite per affrontare la sfida cruciale della sostituzione dei metalli “nobili” con quelli meno costosi nelle reazioni chimiche per la produzione di prodotti chimici e dei principi attivi farmaceutici.
Una di queste aziende è l’italiana F.I.S., Fabbrica Italiana Sintetici, quartier generale a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, realtà da oltre 700 milioni di fatturato a fine settembre 2023 e tra i leader di settore in Europa, acquisita nel luglio dell’anno scorso da Bain Capital Private Equity.
«L’ambizioso obiettivo di NextBase rispecchia perfettamente l’interesse di F.I.S. non solo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, ma anche nella sostenibilità – commenta Alfredo Paio, capo della ricerca e sviluppo dell’azienda vicentina, tutor del progetto – Siamo orgogliosi di essere un ente beneficiario di questo progetto europeo, la cui partecipazione ci stimola ulteriormente a perseguire la nostra missione di sviluppare tecnologie all’avanguardia e creare innovazione sostenibile nel settore dei principi attivi farmaceutici e delle piccole molecole».

LA “CATENA”

I catalizzatori sono fondamentali per la preparazione di circa il 90% dei prodotti chimici e farmaceutici. Sono sostanze che aiutano la trasformazione per arrivare a produrre il farmaco limitando il consumo di materie prime ed energia. Per ora in questo processo sono utilizzati appunto metalli costosi, come palladio, rodio, platino, ma anche oro e iridio. 
L’obiettivo del progetto europeo che coinvolge studenti di dottorato da tutto il mondo è quello di sostituirli con metalli “vili” (tradotto, più economici) come ferro, rame, nichel, manganese, cobalto. «I metalli preziosi hanno avuto un’impennata negli ultimi anni con un picco per il rodio nell’aprile-maggio del 2021 fino a quasi tutto il 2022.

Nel 2023 i costi si sono poi ridimensionati, idem per il palladio – conferma Paio – Sostituire questi metalli con altri più disponibili (il costo dei sali di ferro rispetto a quelli di palladio per esempio è 50-100 volte minore) permetterebbe alle aziende farmaceutiche risparmi consistenti, in più sono anche elementi meno tossici. Noi di F.I.S. ci concentreremo soprattutto sull’utilizzo come catalizzatore dei derivati del ferro». La partecipazione a questo progetto testimonia il ruolo dell’azienda vicentina a livello europeo, non solo per la produzione di principi attivi per l’industria farmaceutica, ma anche per la sua attività di ricerca applicata. Infatti, grazie al suo team di oltre 250 professionisti qualificati, F.I.S. realizza progetti all’avanguardia, sia in termini di complessità chimica che di innovazione metodologica e tecnologica.

LE CLASSI

Ma quali sono i tipi di farmaci che scaturiscono da questi processi e quali malattie combattono? «Le classi di farmaci ai quali appartengono i principi attivi o intermedi dove sono applicate le catalisi a base di metalli “nobili” sono soprattutto nell’ambito di antidiabetici, antitumorali di nuova generazione, immuno-modulatori, anti-epilettici, antivirali», informa Paio, che poi entra nell’operatività di NextBase: «Il progetto europeo, che ha come capofila l’università di Milano ed è coordinato dal professor Luca Pignataro, dura tre anni e partirà in aprile o maggio, oggi siamo nella fase di selezione dei dottorandi – afferma il capo della ricerca e sviluppo di F.I.S. – L’obiettivo è riuscire a trovare applicazioni più efficaci e innovative in diversi ambiti, dalla chimica organica, alla catalisi, alla chimica analitica, per sviluppare e industrializzare più rapidamente nuovi processi, meno costosi e più sostenibili».

LA FORMAZIONE

Con la sua partecipazione a questo progetto, F.I.S. si conferma nel suo impegno di sostenere la formazione dei giovani talenti. L’azienda, infatti, offre ai giovani ricercatori un percorso mirato alla transizione dall’ambiente accademico all’industria o ai centri di ricerca non accademici. Inoltre, collabora con prestigiose università italiane come Bologna, Venezia, Padova e Trieste, per attività di consulenza e per il finanziamento di diversi corsi di dottorato sempre nell’ambito dello sviluppo di metodologie per processi sostenibili, applicazioni di nanotecnologie in campo analitico e applicazioni di metodologie statistiche e software di process modelling.

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