"Inibitori di pompa protonica, farmaci respiratori per la Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva, ndr) e colecalciferolo”. Sono questi i medicinali “indebitamente prescritti” alla base della richiesta di rimborso avanzata dalla Asl di Viterbo a 16 medici di famiglia su un totale di 192 operativi nella Tuscia. Si tratta, nello specifico, di gastroprotettori, farmaci per malattie a carattere infiammatorio e ostruttivo delle vie aeree, nonché vitamina D. Ebbene, in base agli accordi vigenti a livello nazionale e regionale, “è obbligo per i medici di medicina generale prescrittori dei seguenti prodotti farmaceutici osservare i limiti prescrizionali stabiliti dalla Regione Lazio con determinazione del 2022”.
Nel provvedimento della Asl di Viterbo si ricorda che “le medesime disposizioni regionali prevedono, in caso di violazione dei suddetti limiti, il recupero degli importi corrispondenti al costo dei farmaci prescritti”.
L’11 gennaio di quest’anno, il presidente della Capi ha inviato alla direzione strategica della Asl “la proposta di recupero delle somme corrispondenti al costo dei farmaci prescritti oltre i limiti consentiti con indicazione dei nominativi dei medici prescrittori verso i quali procedere con il recupero del costo dei farmaci”.
La Asl specifica anche gli importi che i dottori finiti nel mirino dovranno corrispondere un totale di quasi 38mila euro: in particolare, si va da un minimo di 524,02 euro a un massimo di 5.253,77., passando per 597,48; 712,48; 770,27; 1.332,18; 854,65; 1.711,85; 1.845,28; 2.421,18; 2.280,75; 3.988,98; 4.787,26; 4.684,06; 4.448,45; 1.645,24.
La richiesta è arrivata via Pec ai medici che hanno prescritto oltre il limite di 140 euro all’anno per paziente: nella mail di cinque righe si chiede di “comunicare le modalità con cui verrà corrisposta la somma”, senza però indicare il termine entro cui ottemperare.