Terni. Ipertensione arteriosa: nuova tecnica chirurgica
al "Santa Maria" è la prima volta in Umbria

Terni. Ipertensione arteriosa: nuova tecnica chirurgica al "Santa Maria" è la prima volta in Umbria
di U.G.
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Luglio 2023, 12:39
Per la prima volta in Umbria una nuova tecnica chirurgica è stata utilizzata dai medici dell’ospedale di Terni per trattare un giovane affetto da una grave forma di ipertensione non controllata, nonostante l’utilizzo di molti farmaci antipertensivi che avevano causato nel tempo dei problemi cardiovascolari e renali molto seri. L’ipertensione dell’uomo è stata trattata attraverso la denervazione delle arterie renali (consiste nel disattivare in modo selettivo parte delle terminazioni nervose che decorrono lungo le pareti esterne delle arterie renali, determinando una duratura riduzione della pressione sanguigna). «Una procedura invasiva - si legge in una nota del Santa Maria” - che ha permesso, però, di riportare i valori pressori in condizioni soddisfacenti». Ad ottenere questo risultato un team multidisciplinare guidato dal responsabile del centro ipertensione arteriosa, il professor Giacomo Pucci, della struttura complessa di medicina interna dell’università di Perugia diretta dal professor Gaetano Vaudo. Il professionista si è avvalso della collaborazione del dottor Alessio Arrivi, della struttura semplice dipartimentale di emodinamica, e dal dottor Luigi Vecchi, responsabile della struttura complessa di nefrologia, con l’obiettivo di verificare i criteri di intervento e identificare le modalità ottimali per la sua esecuzione. L’intervento è stato eseguito nella sala emodinamica della struttura complessa di cardiologia diretta dal professor Marcello Dominici. Nell’arco di circa un’ora sono state eseguite delle termoablazioni del sistema nervoso che decorre lungo la parete delle arterie renali, mediante una tecnica innovativa con catetere spirale quadripolare. «Già a distanza di breve tempo è stato possibile riscontrare – spiega Pucci - una significativa riduzione dei valori pressori, che ha consentito una semplificazione dello schema terapeutico del paziente, il quale continuerà il suo follow-up presso il centro ipertensione arteriosa». «La possibilità di eseguire in ospedale la denervazione delle arterie renali – continua la nota - consenta di avere a disposizione una strategia di trattamento complementare a quella farmacologica, che può rivelarsi di fondamentale importanza soprattutto nei casi complessi». «Questo intervento – spiega Andrea Casciari, direttore generale del “Santa Maria” – riguarda una tecnica innovativa che dà ulteriore valore alle professionalità dell’azienda ospedaliera di Terni e che dimostra come la nostra struttura si ponga anche come modello da seguire nel settore della tecnica invasiva endovascolare, in particolare sul fronte dell’approccio multidisciplinare».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA